Vikings – Michael Hirst sulla quinta stagione

Il creatore di Vikings parla di come è stato reinventato lo show e della “più straordinaria” battaglia di questa stagione.

Quando il creatore di Vikings, Michael Hirst si assunse il compito di raccontare la saga del famoso contadino diventato re, Ragnar Lothbrok, e dei suoi ugualmente famosi (se non di più) figli, ha sempre saputo che il suo protagonista sarebbe arrivato ad una fine. Il momento è arrivato nella quarta stagione quando nella serie di History Channel, Ragnar (Travis Fimmel) ha affrontato la morte in una fossa di serpenti velenosi, scatenando una cascata di sanguinosi eventi che includono la sua prima moglie Lagertha (Kathryn Winnick) uccidere la sua ultima moglie Aslaug (Alyssa Sutherland) e prendere il comando di Kattegat, mentre i suoi figli si uniscono insieme per formare la Grande Armata e compiere la loro vendetta sui Sassoni, responsabili della morte del loro padre.

Sapevo che in qualche modo uccidere Ragnar era un correre un rischio; mi è stato detto che uccidere un personaggio principale potrebbe essere problematico, ma non mi sono preoccupato,” ha dichiarato Michael Hirst a Variety. “Gli altri figli hanno tutti alcuni aspetti di Ragnar nei loro personaggi, per il bene e per il male. È un po’ come i Beatles: loro erano 4 individui che in qualche modo erano uno solo. La quinta stagione parla proprio del cambiamento della lealtà e la Grande Armata si sfalda e i fratelli lottano l’uno contro l’altro. Questa stagione le vediamo spesso uno all’attacco dell’altro.

Questi temi di conquista, vendetta e redenzione si prospettano subito nella première di ben due ore, “The Departed,” quando Ivar il senza ossa (Alex Hogh Andersen) conduce l’esercito in un altro raid segreto, Bjorn (Alexander Ludwig) si separa dal suo clan per razziare il Mediterraneo e Harald (Peter Franse) fa la sua mossa per conquistare Kattegat. Nel frattempo Jonathan Rhys Meyers, l’ultima aggiunta al cast nel ruolo del Vescovo Heahmund, inizia a complottare delle strategie per distruggere finalmente la Grande Armata Vichinga dopo la morte di Re Ecbert (Linus Roache).

Ecco le parole di Michael Hirst che presenta in questa intervista la quinta stagione di Vikings.

Era importante portare un nudo importante per rimpiazzare Travis Fimmel nel cast?
Johnny era la sola e unica persona a cui abbiamo pensato perché lo conosciamo molto bene. Ho descritto di che tipo di personaggio avevamo bisogno e tutti sono stati d’accordo. Era appena stato in Roots, prodotto sempre da History Channel e a loro è piaciuto molto lavorare con lui. È pericoloso come attore, forse anche come persona, non lo so. È un tipo imprevedibile, ed è quello di cui abbiamo bisogno.

Che tipo di avversario sarà Jonathan Rhys Meyers per Ivar?
Ho sentito alcune proteste dal clero cristiano negli Stati Uniti che dicevano che i miei Cristiani erano troppo deboli quando combattevano contro i vichinghi, e che il loro migliore rappresentante fosse stato il monaco Athelstan [George Blagden], quindi nessuna meraviglia che venissero sempre sconfitti. Ho pensato che fosse una critica un po’ ingiusta, ma alla fine della quarta con Aethelwulf [Moe Dunford] in ritirata e i Sassoni battuti sapevo di aver bisogno di un leader sassone o di un guerriero che potesse potenzialmente dare del filo da torcere ad Ivar e ai Vichinghi. Le mie ricerche storiche mi hanno condotto a questi vescovi guerrieri che erano delle persone vere. Il vescovo Heahmund  era un vero Vescovo e guerriero che è morto in battaglia e sapevo appena mi sono messo sulle tracce di questo personaggio che era un predecessore dei Cavalieri Templari ed ecco qualcuno che poteva tenere testa ad Ivar. Potrete vedere quando i personaggi si affronteranno a York che loro riconoscono qualcosa l’uno nell’altro e la loro storia diventa più intrecciata con il procedere della stagione. Si è trattato di pareggiare le due parti ed introdurre qualcuno formidabile tanto quanto i Vichinghi.

Che tipo di sfide pone avere un personaggio come Ivar il senza ossa, che non può camminare, quando arriva il momento di orchestrare le scene di battaglia?
Probabilmente non avrei potuto scrivere questo personaggio agli inizi della mia carriera. Non avrei saputo rendere questo povero storpio un eroe vichingo e uno dei più famosi vichinghi della storia. È una sfida creativa e come autore e creatore hai bisogno di questi ostacoli. Abbiamo trovato delle soluzioni fantastiche. Ivar non si ritiene uno storpio a meno che non stia cercando compassione. Lui si ritiene un guerriero forte e prova di esserlo. È un giovane uomo molto complicato. È incredibilmente ironico che il più famoso vichingo di tutti i tempi e con la reputazione di essere il più crudele anche sia uno storpio. Scrivere il personaggio è stato una sfida visto che è sia un grande guerriero sia incapace di camminare. Mentre ci addentriamo nella quinta stagione vedrete come lui affronta questa cosa e i vari modi che trova per aggirare il problema – alcune delle quali sono molto ingegnose e tutte fanno risaltare la sua disabilità. Quindi non importa quanto crudele sia, chi lo ha davanti ricorda sempre che lui ha avuto un’infanzia terribile ed ha una disabilità importante in modo tale che non perdi mai veramente un po’ di compassione per lui.

Questi vichinghi, donne e uomini, vivevano vite molto corte; cosa c’è in Floki (Gustaf Skarsgard) e Lagertha che sono riusciti ad acquisire una longevità tale da essere ormai gli unici rimasti del cast originale?
C’è una costante negoziazione nella mia testa riguardo il chi vivrà e il chi morirà. ci sono certe cose che sapevo come il fatto che Ragnar dovesse morire più o meno ad un certo punto. So quando altri devono morire perché è appropriato viste le circostanze storiche o almeno di quel poco che sappiano di loro. Ma ci sono altri personaggi che sono più degli spiriti liberi. Uccidere personaggi del genere ad un certo punto sarebbe ridicolo o auto-distruttivo perché ho bisogno di loro per qualcosa che ancora deve arrivare. Mandare Floki in Islanda non è stata poi un’idea così difficile, si è stufato del mondo in cui viveva. Ha perso tutte le persone che ha amato. Era stanco delle battaglie tra Cristiani e pagani. Voleva trovare un mondo più puro dove gli dei risiedono, quindi si è messo in una barca ed è andato alla deriva ed è arrivato in Islanda.
Lagertha è esistita veramente ma non sappiamo come sia morta. Ha avuto una vita infernale, ha dovuto superare moltissime difficoltà.  Sono costantemente affascinanti di come da donna abbia affrontato tutti questi problemi. Credo davvero che sia più difficile per una donna affrontare questi problemi: personali, politici, di potere rispetto ad un uomo. Quindi faccio il tifo per lei e voglio vedere come affronterà il prossimo problema. Non voglio ucciderla arbitrariamente. Ho bisogno che lei sia ancora qui. A meno che non abbia una buona ragione per ucciderla, non lo farò.

Considerato il fatto che tu scrivi tutto da solo, hai qualche figura femminile nella tua vita con cui ti puoi confrontare quando scrivi questo tipo di personaggi femminili?
Spero che le mie figlie lo guardino e siano contente del ritratto di Lagertha e non che imparino necessariamente qualcosa, ma siano entusiaste che il loro padre sia riuscito a dipingere questo straordinario personaggio femminile che è tutto fuorché un personaggio simbolico. Tutti i personaggi femminili nello show sono diversi e sono orgoglioso di questo. Da “Elizabeth” in poi sono molto interessato ai personaggi femminili. Ho fatto il mio dottorato su Henry James e sul fatto che lui amasse scrivere storie con protagoniste femminili. La cosa migliore dei personaggi indipendenti come Lagertha è che loro posso sorprenderti, il che può sembrare bizzarro, ma qualcuno che può affrontare la situazione in un modo a cui inizialmente non avevo pensato. Questo per farvi capire quanto lei sia reale per me.

Come si inserisce Rollo (Clive Standen) in questa stagione?
Chi vuole perdere Rollo completamente? È sempre presente nella mia mente di riportarlo indietro e ogni tanto lo riporto, e in modo inaspettato con delle rivelazioni inaspettate. I fan dovrebbero essere contenti di vederlo ancora e dobbiamo lavorare con gli altri impegni lavorativi di Clive, ma lui era molto felice di tornare. Questo sono padri pellegrini, il primo cast che ho avuto, ovviamente li amo e loro sono stati con me stagione dopo stagione. Amo i loro personaggi ed è sempre doloroso perderli, quindi afferrerò sempre l’occasione di riportarli indietro se questa è realistica e può funzionare. È stato fantastico riportare indietro Clive.

Quanto della narrativa cristiana quest’anno seguirà Alfred il Grande (Ferdia Walsh-Peelo), quest’anno, considerando la sua futura figura storica?
Alfred è un malaticcio giovane uomo e a questo punto non si può immaginare come possa alla fine diventare famoso come Alfred il Grande. I sassoni e il loro regno sono in grande pericolo e semplicemente non si sa come possa risolversi tutto in modo positivo. Eccetto che Re Ecbert, suo nonno, aveva riconosciuto qualcosa in Alfred e lo aveva considerato speciale. Aveva educato Alfred in filosofia e strategia e aveva avuto la sensazione che Alfred avrebbe rappresentato il futuro. Non si può mai predire il destino, ma gli spettatori stanno guardando e si stanno chiedendo tutto il tempo se questo ragazzo malaticcio sarà capace di redimere se stesso e rinascere come uno dei pochi re nella storia ad essere stato soprannominato il Grande. A questo punto della storia è molto incerto se riuscirà a sopravvivere.

Questa stagione parla molto di razzie e di esplorazioni, ma alla fine la battaglia più grande è di nuovo a Kattegat. Perché quella sarà sempre la tua base?
Gli show devono avere un centro. La prima cosa che abbiamo costruito nella prima stagione era la grande sala di Kattegat. È un po’ il centro spirituale di Vikings. Naturalmente bisogna tornare perché rappresenta anche il potere della famiglia di Ragnar. Quindi anche se lo show ci ha portato in Marocco e in Islanda e prima ancora in Francia, loro torneranno sempre alla base del loro potere. E la loro base è anche il loro centro spirituale. La vera località, Kattegat, all’inizio era uno forse due edifici sul set e quattro sullo sfondo. Adesso sono ben due acri di sfondo e quattro set per gli edifici. È enorme adesso. È un centro nevralgico invece di essere un piccolo villaggio vichingo. La battaglia per Kattegat sarà sempre intensa tra i figli perché lì è dove il padre regnava. Ragnar non amava particolarmente essere re, ma lo era e ora loro vogliono esserlo. È una cosa padre-figlio. Aspettate di vedere l’episodio 5×10. La battaglia per Kattegat è la cosa più straordinaria che abbiamo girato finora.

Nella tua testa questo show finisce ancora con i vichinghi che arrivano sulle coste del Nord America o adesso hai ripensato anche a questo?
È ancora nella mia mente di finire o di arrivare dove ho sempre detto di volere andare con questo show, il che vuol dire andare in Nord America.

Vikings torna con la quinta stagione mercoledì 29 novembre in America. Per quanto riguarda l’Italia, TimVision ha avuto l’esclusiva per mettere disponibili gli episodi di questa stagione il giorno dopo rispetto alla messa in onda americana, quindi da noi Vikings inizierà giovedì 30 novembre.

Fonte

 

 

 

chiara_mini

Fin da piccola si è innamorata delle serie tv con Buffy The Vampire Slayer, ha passato l'adolescenza a Tree Hill dove ha vissuto grandi amori, versato tante lacrime e si è creata una famiglia tutta sua con tanti Brothers & Sisters! Sempre a Pasadena passa le sue giornate a ridere con i nerd più fighi del pianeta parlando della teoria del Big Bang. Nel tempo libero combatte i mostri assieme ai Winchester e dà una mano a Eric a Bon Temps. Game of Thrones è la sua bibbia.

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